Beppe Grillo ha abilmente costruito il suo terreno grazie ai suoi spettacoli teatrali come “Cervello”, “Incantesimi”, “Reset” nei quali parlava di ambiente, inceneritori, trasporti, internet, copyright, nanotecnologie, politica, economia, banche e complotti.
Parlava e portava prove per le quali non si poteva non essere d’accordo con lui. Sulla scia di questa fama di “portatore di verità per il bene comune” ha costruito il M5S. I Parlamentari grillini però non si sono dimostrati all’altezza della situazione manifestando da subito la loro reale appartenenza all’estrema sinistra, andando anche contro il volere e le indicazioni del loro padrone, ad esempio sulla Legge Bossi-Fini su cui Grillo rimase contrariato perchè non era nel programma M5S.
Già da subito si è visto che il M5S non era il vecchio Grillo e che il vecchio Grillo non era il M5S.
Di lì a poco l’elettorato si è reso conto dell’errore, non vedendoli parlare di ciò di cui parlava Grillo nei teatri, e gli ha tolto 3 milioni di voti. Lo zoccolo duro è rimasto malgrado M5S non sia palesemente il Grillo dei teatri. Perchè?
Semplicemente perchè è lo zoccolo che cercava un nuovo nido dopo la morte del PCI e che non si identificava negli altri partiti di sinistra moderati. Il nido lo hanno trovato nel M5S e non gliene frega nulla se in Parlamento e in tv non parlano di Bilderberg, Trilaterale, NWO e scie chimiche. Hanno trovato un’identità fittizia, un porto d’approdo per persone prive di identità propria e che hanno bisogno di specchiarsi in qualcosa che non sono in grado di dare a se stessi
Pur di non tornare a chiedersi “chi sono io?” continueranno a votare M5S, con buona pace dei monologhi teatrali di Grillo ormai dimenticati.